Accadde oggi: 11 gennaio 1693 – Il “miracolo” di Sant’Angelo

Accadde oggi: 11 gennaio 1693 – Il “miracolo” di Sant’Angelo

L’11 gennaio 1693 soprattutto la Sicilia orientale viene scossa da un terremoto di fortissima intensità. Oltre 7 gradi di magnitudo, l’evento sismico di più forte intensità mai registrato in Italia.
L’evento sismico viene ricordato come terremoto del Vallo di Noto, l’epicentro fu tra in mare tra Augusta e Catania.
Furono oltre 60 mila le vittime, avvertito anche a Malta e in Calabria, l’evento sismico provocò anche maremoti a Catania e nelle isole Eolie.

Licata viene risparmiata dalla furia distruttiva del terremoto, non si registrano infatti vittime e pochissimi danni, a cedere fu solamente la porta S. Angelo, dedicata al patrono.
E come si evince da un manoscritto inedito, che racconta la vita e i miracoli di Sant’Angelo
scritto nel 1837, i licatesi parlarono di “miracolo” e celebrarono il loro patrono per averli salvati dal terremoto.




“Il di 11 Gennaio del 1693, un orribile scuotimento di terra per tutta Sicilia s’intese, il quale molte città, molti borghi distrusse, e maggiormente Catania, e gran parte dele Vallo di Noto. In Licata però, sebbene contigua di quella, la porta S. Angelo soltanto soffrì disastro, che ne rimase atterrata, quasichè avesse il nostro Santo Martire addimosdtrato, che l’ira di Dio a sua intercessione, l’avesse attirato sulla porta del suo nome, liberando tutta la città.
E perciò nel 1697 una tal porta fu rifabbricata in miglio modo, ed a ricordare un tanto avvenimento vi apposero la segunente inscrizione

D.O.M.
Carolo II, Austrico S. Angeli portam, justa Himeram fluvium,
cuius nomine ille nostratum habitatio a gigantibus post Cataclymum incoata,
et a Sicanis frequentata primum Lindii ab Antifemo,
ed Entimo inde Gela nuncupata, a patris patribus triginta septem annis ante sub ejusden Angeli,
patrocinio fideliter apertam at
XI Ianuarii 1693 traumata funditus dirutam

Oggi però più non esiste, e colle sue rovine, si sono alcuni Cittadini fabrricate le loro case”.

Si ringrazia il Fondo Libraio Antico per averci fornito il materiale.

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